La relazione tra dieta e DNA
Ogni paziente è un unico. Perché unico è il suo DNA, la biblioteca che contiene tutte le informazioni che regolano il funzionamento del suo metabolismo e del suo organismo. Ognuno reagisce alla dieta in modo personalizzato, diverso dagli altri, in quanto non introduce solo sterili calorie, ma molecole che andranno a interagire con il suo metabolismo, a loro volta condizionati dal proprio DNA. Oggigiorno siamo a tutti gli effetti entrati nell’era nutrigenomica.
Nel 1862 il filosofo Ludwig Feuerbach affermò che noi siamo quello che mangiamo.
E’ vero? Solo in parte. Infatti, un esperimento che volesse dimostrare questa ipotesi non avrebbe successo. Se per assurdo due persone, con lo stesso stile di vita, mangiassero i medesimi alimenti, ci accorgeremmo che il loro corpo si comporterebbe in modo del tutto personale. Vale anche per una dieta: se tu seguissi insieme a un amico/a la stessa dieta, avreste risultati per lo più differenti.
Questo determina che ciascun individuo risponde all’alimentazione diversamente da tutti gli altri. Non si possono applicare o imporre regole e schemi che prescindano da Se stessi, dalla propria costituzione genetica, dal proprio stile di vita, dal proprio rapporto, anche emozionale, con il cibo.
Non solo. Si pensi a quanto siano frequenti gli insuccessi dietetici. Cali di peso a fronte anche di estenuanti sacrifici e poi successiva rapida ripresa dei chili persi, spesso anche con i cosiddetti interessi: si finisce così col pesare di più di quando si era iniziata la dieta.
Nella partita contro l’ago della bilancia dove spesso si sbaglia? Basta perdersi in conteggi calorici, smanettando tra le tante APP che calcolano le calorie dei cibi che si assumono. Basta soccombere ai pensieri negativi e ai sensi di colpa. Basta inseguire il gossip dietologico, passando da una dieta a un’altra ancor più improbabile. Noi non introduciamo sterili calorie, ma molecole attive, che, interagendo con i mattoncini costituitivi del nostro DNA, i cosiddetti geni, inducono svariate e personalizzate risposte metaboliche. Ognuno reagisce al cibo che introduce in modo personalizzato, diverso dagli altri, anche perché noi non siamo solo quello che mangiamo, ma soprattutto quello che assimiliamo e quello che detta il proprio DNA all’organismo, al proprio metabolismo.
Per molte risposte è utile leggere il proprio DNA: un’alimentazione a misura scientificamente personale, con finalità di calo ponderale benessere prevenzione e lunga vita. Un profilo genetico dettagliato, che stabilirà quali prodotti assumere per ottenere i miglioramenti estetici e di salute desiderati.
Ma sarebbe un limite e profondamente sbagliato pensare che nel DNA esista il destino, il fato. Esistono semplicemente fattori che possono avvantaggiare o ostacolare in un percorso di dieta e che, una volta appresi, possono agevolare questo stesso percorso e favorire l’auspicato successo finale, dato non solo dal calo di peso, ma dal suo successivo mantenimento nel tempo. Il tutto sempre mai prescindendo dall’epigenetica, fatta di personale stile di vita e anche di fattori emozionali, estremamente importanti nella regolazione del rapporto tra se stessi e il cibo. Occorre sempre una visione d’insieme, per una dieta sempre più “su misura”.
Non più pertanto una dieta basata solo sulle abitudini alimentari e di vita, ma anche confezionata a propria immagine e somiglianza, nella sua composizione qualitativa, nella distribuzione e organizzazione dei pasti della giornata, nella individuazione di cibi e nutraceutici in grado di agevolare il successo del piano d’azione.
Partendo dallo studio del corredo genetico, il medico ha quindi la possibilità di pianificare un regime dietetico e nutraceutico “cucito su misura”, associando anche a ciascun biotipo l’eventuale integratore più adatto a coadiuvare la dieta, un elemento in più di possibile successo dietetico. Ma non i soliti nutraceutici, bensì quelli che agiscono in modo mirato sui meccanismi evidenziatisi come non ottimali o alterati grazie al DNA test. Nutraceutici che hanno come valore aggiunto una ottima biodisponibilità e molecole brevettate, frutto di ricerca scientifica, in grado di risultare ben efficaci nella clinica.
Se si sa quale è il biotipo del proprio paziente, gli si può offrire miglior chances di successful aging (invecchiamento di successo) e di calo ponderale.
IL LIBRO: La dieta del DNA

HarperCollins | 2018
Il vero segreto per una corretta alimentazione è racchiuso dentro ognuno di noi e si chiama DNA. Infatti, non siamo solo quello che mangiamo, ma soprattutto quello che assimiliamo e quello che il DNA detta all’organismo e al metabolismo.
Un percorso di conoscenza innovativo, che spiega come individuare l?alimentazione adatta alle proprie esigenze, per migliorare la forma fisica e la salute, mantenerle nel tempo e abbassare il rischio di malattie. Una dieta che risponde alla necessit? di sentirsi e stare bene nel proprio corpo, perchè tornare in forma non significa solo trovare la linea perduta, ma anche scoprire un nuovo modo di vivere la propria quotidianità.
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